Ausili stampati 3D: Io Do Una Mano

Vi presentiamo il progetto Io Do Una Mano, dedicato a realizzare ausili stampati in 3d per bambini affetti da agenesia degli arti superiori.

Ausili stampati 3D: Io Do Una Mano

 

Proiettiamoci indietro nel tempo a qualche anno fa quando tutto ebbe inizio. Emanuele Micheli e Davide Canepa di Scuola di Robotica erano a Parigi per partecipare alla presentazione europea di Pepper all’interno della fiera internazionale Innorobo.

È proprio lì che fecero conoscenza con il fondatore di E-nable France Thierry Oquidam, con il quale si instaurò un rapporto non solo di collaborazione a livello lavorativo ma anche di amicizia.

A seguito di questo incontro, Thierry divenne insieme a Scuola di Robotica partner del progetto europeo “IoT in Education – We are the makers”, che aveva come obiettivo quello di introdurre i concetti di stampa 3D, Internet of Things e oggetti interattivi nelle scuole. E-nable France in questo progetto insegnò a tutti i partner, agli studenti e agli insegnanti come costruire e assemblare protesi 3D. Dal quel momento al Madlab 2.0 si iniziarono a fare test per stampare ausili 3D grazie al supporto e ai preziosissimi consigli di Thierry e Ghislain di E-nable France.

In seguito a tutto questo iniziarono a verificarsi a cascata eventi e conoscenze importanti che avrebbero portato nel giro di poco tempo a fondare l’associazione Io Do Una Mano. Il primo incontro fu quello fatto a Modena con l’Associazione Raggiungere Odv, in particolare con il suo presidente Sandro Pupolin; successivamente Elena Parodi del Madlab 2.0 venne contattata da una grande azienda che aveva intenzione di contribuire al progetto per la realizzazione di ausili stampati 3D.

Con l’aiuto di James Segre, che divenne il responsabile del progetto, venne creato un team di ingegneri, tecnici, educatori e imprenditori che da lì a poco fondarono ufficialmente l’associazione Io Do Una Mano, chapter italiano ufficiale di E-nable, che ha come obiettivo principale quello di aiutare i/le bambini/e con menomazioni agli arti superiori e le loro famiglie, realizzando tramite tecniche di stampa 3D protesi personalizzate e distribuendole gratuitamente a chi ne fa richiesta.

Attualmente Io Do Una Mano, attiva da circa un anno, ha distribuito una decina di ausili, progettati, stampati, assemblati e consegnati dal team operativo di Io Do Una Mano, che si mantiene in costante contatto con le famiglie.

Come detto da Elena Parodi nell’intervista per Repubblica, che potete rivedere al seguente link: “I bambini scelgono le loro personalizzazioni, abbiamo fatto supereroi e principesse ma anche Pikachu e le Winx. Questi ausili, però, hanno una vita abbastanza breve, perché i bambini crescono, cambiano velocemente, e quindi li modifichiamo, sia dal punto di vista funzionale, per adattarli al corpo che cambia, che da quello dei gusti.”

Proprio per questo adesso stiamo per consegnare il secondo ausilio al primo bimbo a cui abbiamo consegnato un ausilio durante il primo lockdown.

Attraverso il sito dell’associazione potete conoscere meglio la nostra mission e come operiamo e contribuire a una donazione. Invece per monitorare le consegne che effettuiamo, gli step tecnici e conoscere le storie di tutti i nostri bambini potete andare sulla pagina Facebook.

 

 

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