Robots for intergenerational gap prevedeva la collaborazione tra adulti (genitori e nonni) e ragazzi per cercare di comporre il gap generazionale soprattutto nel campi dell’ICT e del digitale. I corsi prevedevano che i ragazzi, assistiti dai docenti, presentassero agli adulti alcune delle loro attività di robotica e gli adulti risalissero dai laboratori cui partecipavano agli argomenti delle materie coinvolte (matematica, fisica, inglese, elettronica, ecc). Questo ha permesso ai genitori e parenti di stare con i loro ragazzi, di condividere le loro attività, e di ri-imparare. RobGap ha contribuito all’inclusione sociale degli adulti rispetto alle competenze tecnologiche necessarie oggi; ha valorizzato le competenze dei ragazzi e ha permesso loro di acquisirne di nuove, relative alle capacità di trasmettere conoscenza. La tecnologia ICT e la robotica hanno funzionato da mediatori di comunicazione, come è nella loro “natura”.
I corsi di robotica educativa hanno permesso agli adulti di mettere in campo le loro competenze “analogiche” (nozioni di elettricità, idraulica, ecc.) e ai ragazzi di provare se stessi uscendo dalla mera pratica nerd dell’uso delle tecnologie digitali e dei nuovi media fino a comprenderne un uso consapevole e più ampio. I ragazzi hanno inoltre capito quali materie scolastiche siano coinvolte nella programmazione dei robot e nel coding.
I partner del progetto hanno espresso il loro desiderio e volontà di proseguire nel modello di “ponte generazionale”. Il principale prodotto del progetto RobGap è stato un Manuale, che si può scaricare in allegato qui di seguito. Il Manuale, in inglese, è suddiviso in Learning Modules. Il primo Modulo riguarda il robot fisico, i sensori, il programma:

  • Introduction to robotics.
  • Description of the Kit – Hardware.
  • Description of the software – NXT-G.
  • How to use sensors.
  • How to move a robot.

Il secondo Modulo riguarda le attività didattiche che sono state proposte. La prima attività suggerita riguarda come usare un robot mobile per esercitarsi a rendere le nostre città e il traffico cittadino più sicuri. La seconda attività didattica suggerita riguarda l’uso dei sensori dei robot per studiare e capire il concetto di “spettro elettromagnetico”
La terza attività didattica riguarda l’impiego di un piccolo robot mobile nello studio dei vulcani. La quinta attività riguarda la misura dell’intensità della luce e come l’intensità cambi se ci allontaniamo dalla sorgente luminosa. La sesta attività riguarda l’uso di piccoli robot per simulare la ricerca di pianeti extra sistema solare.
Il Terzo Modulo riguarda la programmazione dei kit robotici scelti dal progetto. E il Quarto Modulo, molto importante, descrive la metodologia per progettare e realizzare laboratori di robotica educativa per ragazzi e per adulti.
La quarta attività didattica proposta nel Manuale riguarda l’uso di un robot mobile per guidarci nella metropolitano di Londra.

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